Un anno di noi: Intempestivo Viandante e Kalosf

Ci sono strani casi nella vita.  L’abbiamo incontrata ieri per Kavvingrinus e siamo rimasti stupiti per via della sua ricchezza di lettrice, la incontriamo di nuovo oggi per il Compleblog di Kalosf, con una sua preziosa creazione.

Non mi soffermerò su quanto già detto ieri del suo blog. Aggiungerò solamente che è stata per me una grandissima opportunità averla incontrata e ricevere questa composizione/dono per tutti noi, per altro completamente inattesa.

Grazie Intempestivo! Sei una graditissima sorpresa!

Mi sfugge il corpo, si offuscano i colori:
la mia vita è nel viso, occhi dolenti,
giovane d’anni, vecchia di sguardo,
cono d’ombra e luce sulla bocca
avida e memore ma chiusa ormai
alle lacrime e al cielo, le braccia
imprigionate al suolo, un’ossuta preghiera
le àncora alla schiena perché non
sfuggano dalle scapole i moncherini d’ali;
qualche goccia di dolore sulle spalle
potrebbe forse risvegliarle, ma restano
di marmo, per non sentire il richiamo.
Lasciatemi al mio riposo rassegnato
la mia terra è sterile e vuota e fredda
tutti gli uccelli migratori sono già partiti
e il mio cuore è solo.

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76 pensieri su “Un anno di noi: Intempestivo Viandante e Kalosf

  1. Una splendida interpretazione della fotografia che crea una magica atmosfera, complimenti a entrambi, questo tuo compleblog si sta rivelando davvero straordinario 😉

  2. Splendida interpretazione di una splendida foto. Veramente bravi entrambi!
    Avrei gradito un finale di speranza nella poesia, ma solo perchè sono un inguaribile romantico ottimista e mi inchino quindi alle Muse che vi hanno ispirato.

    • Per me la speranza, anzi, direi di più, l’aspetto gioioso e bello della vita e del mondo, sono essenziali e cerco di esprimerli in molte delle mie poesie e molti racconti, anche se mi rendo conto che probabilmente un certo aspetto di malinconia è spesso presente. Qui, come dicevo a Kalosf, ho “lavorato” su una fografia che all’inizio ho sentito lontana proprio perché ci vedevo quella rassegnazione, quello sguardo cupo e fisso a terra, quella perdita di speranza. Eppure sono aspetti che in qualche momento forse appartengono a tutti. Un momento in cui sentiamo che qualcosa ci imprigiona, che quello che facciamo forse non ha uno scopo, non serve. Ho espresso una parte di me che (spero) sia insolita ma ho cercato anche di esprimere qualcosa che vedevo soprattutto in “lei”, la donna della statua che esprime in fondo lo scoramento di quei momenti in cui quello che è stato, amori e passioni e vita sembrano lontani, ci sentiamo come se il corpo non ci appartenesse e come se fossimo di marmo, o desiderassimo esserlo per soffrire di meno. Sono solo momenti, dolori anche lancinanti che poi però passano e si riprende col cuore più caldo e i colori più nitidi che mai 🙂

  3. Parole che fanno vivere la fotografia. Si “attaccano” a quello sguardo di pietra perfettamente, quasi si fanno sentire come reali. Io non posso fare altro che rinnovare ogni giorno i miei complimenti perché vedo e leggo sempre composizioni uniche. Grazie per questo!

  4. Bellissima interpretazione, complimenti a Intempestivo, bravissima.
    E complimenti a te per la foto, ma questo ormai è assodato, le tue foto sono sempre belle, sia per i soggetti ma soprattutto per come le vivi e le vedono i tuoi occhi che poi trasmettono a noi le sensazioni e le emozioni!!
    Salutone, Pat

  5. Magnifica poesia che ha interpretato la tua splendida foto vibrando di forza emotivamente trascinante, fino a lasciarmi senza fiato. Bravissima Alexandra, bravissimo Kalosf. 🙂

  6. Una foto malinconica, ma che in qualche modo fa uscire la vita……
    E ale l’ha interpretata benissimo… Cogliendo tutti i piccoli particlari e sfumature che avevi colto anche tu dando vita a quella statua col tuo scatto! Ma non c’era alcun dubbio sulla vs bravura e sensibilita!

  7. Ma io questa non l’avevo vista! E’ vero che è stata una settimana diciamo “intensa” da ogni punto di vista ma stavo aspettando con ansia… e invece arrivo in ritardo 😦
    Grazie di cuore a te, ho imparato a conoscerti a poco a poco e non sempre riesco a commentare proprio perché a volte ci vorrebbe un tempo rallentato che non sempre si ha a disposizione. Ma è prezioso anche per me questo incontro di blog (e delle persone che ci stanno dietro, in parte almeno), ed è stato un’opportunità questo incontro con una foto che tra l’altro, devo dirti, inizialmente sentivo molto “lontana”, e a poco a poco l’ho avvicinata fino a entrare nel suo sguardo e da lì poi nell’immagine nel suo complesso, fino a tirar fuori emozioni che in parte, certo, appartengono a me ma credo, in qualche misura, appartengono proprio alla fotografia e forse persino proprio a lei, la donna della statua 🙂

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