Kavvingrinus – Stefano Di Somma

La fotografia che ho scelto per Stefano è al contrario delle altre fino ad ora da me offerte, molto iconica. La sua carriera di lettore è un intero paesaggio che definirei “trasversale”. Egli, che conosciamo per le sue “scritture“, tradisce non solo una curiosità di lettura, ma in qualche modo un intenso procedere all’interno di mondi differenti. La sua età non gli impedisce di aver creato un tale spaccato di letteratura da poter essere accostato ad un lettore adulto. Il fatto inoltre che non tutte le sue letture sono “completate”, ma anzi per svariati motivi si sono interrotte, ci da la misura della realtà. Non sempre infatti un libro deve essere necessariamente concluso (anche se, Stefano, il Signore degli Anelli, il Signore degli Anelli, DEVE essere concluso). A volte rimane lì, come un amante sospeso, che attende solo di riprendere possesso dei nostri sensi. Un’ultima cosa: l’interessante suggerimento culinario (e di spesa). A volte leggere migliora la vita, non solo intellettualmente, ma anche praticamente. Grazie Stefano, come al solito sei una promessa mantenuta.


E adesso chissà cosa hanno scritto i miei amici Avvocatolo ed Ysingrinus… Vado a leggerli anche io 😉

 

Storia di un Lettore

In principio fu La lucina, di Moresco naturalmente, e ho deciso di menzionarlo per primo solo perché è il primo degno di nota che mi viene in mente; prima ci fu altro… ma di questo parlerò dopo.

Quando, come e perché, giusto? Circa tre anni fa, me lo feci regalare, perché non potevo fare nient’altro in quel momento.

Iniziai a leggerlo un po’ titubante, un po’ con l’aria da “Mah” (sì, anche se avevo espressamente dichiarato di voler quel libro tra milioni di altri) e poi mi lasciò stupito, alla fine dell’intero racconto.

Sono un lettore difficile e abbastanza giovane dal momento che non ho mai letto come dicono molti “sin dall’infanzia”. Durante l’infanzia ci sono stati i libri imposti dalla scuola e quello che più odio è I promessi sposi che veniva riproposto ogni anno – a proposito, dovrei quasi saperlo a memoria ma no, non direi.

E sempre parlando dei libri dell’infanzia ricordo di voler leggere qualcosa di Sherlock Holmes dalla biblioteca dalla scuola ma mi fu impedito perché non adatto a quell’età.

Ho rimediato: sul Kindle ho acquistato TUTTE le opere di Doyle racchiuse in un unico volume. Naturalmente, come qualunque lettore che si rispetti, non le ho ancora iniziate, mi basta averle lì. A tal proposito dovrei stilare un elenco di tutti i libri in attesa di essere letti come Pilgrim, Il seggio vacante, La felicità è contagiosa, Dove il vento grida più forte, Le luci nelle case degli altri, Operazione Grifone, La mia maledizione, Impara a essere felice, Il confine di un attimo, e altri, ma a eccezione del titolo della Rowling (che comunque comprai sulla scia dell’euforia al momento dell’offerta), tutti gli altri mi sono stati regalati con promozioni varie da Amazon e non ho intenzione di leggerli, al momento.

Invece, titoli degni di nota che sono in attesa e che voglio leggere sono Dieci piccoli indiani, Tutto Sherlock Holmes, appunto, e Il conte di Montecristo. Di quelli già in mio possesso, perché la lista di quelli desiderati è abbastanza lunga.

Tornando a quelli letti e meritevoli di una citazione, in ordine sparso troviamo:

        Le stanze dei fantasmi di Dickens e colleghi, una bella raccolta di racconti che mi è piaciuta tantissimo;

        La morte nel villaggio della Christie, in verità il primo libro dell’autrice che ho letto e che ho apprezzato perché finalmente trovavo una trama dopo innumerevoli titoli senza spina dorsale;

        Respiri del cuore, una raccolta di racconti dell’emergente D’Aquale e che era davvero fatta bene, a mio parere;

        Harry Potter e la Pietra Filosofale della Rowling che mi è piaciuto ma per i miei gusti dal finale troppo aperto;

        Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, un titolo raffinato oserei dire;

        Un canto di Natale di Charles Dickens, naturalmente letto in tempi di festività per aumentarne il fascino;

        Il mago di Oz di Lyman Frank Baum, fiaba d’altri tempi ma piacevole;

        Lettera al padre di Kafka, letto più per curiosità che per altro;

        Il mistero di Sleepy Hollow e altri racconti di Irving. Lasciando perdere gli “altri racconti” che non ho letto, devo dire che mi ha alquanto deluso poiché la storia finisce proprio nel momento in cui mi sarebbe piaciuto iniziasse;

        Il guardiano degli innocenti di Sapkowski, titolo famoso e premiato che devo dire non merita la fama che ha. Non mi è per nulla piaciuto il formato da raccolta di racconti, fermo restando che l’atmosfera è quella che è, cioè meritevole;

        Va’ dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro, altro best-seller che però ormai sente un po’ la pesantezza degli anni. Nonostante sia stato parecchio in disaccordo con la nonna del racconto, devo dire che alla fine me ne è rimasto un lieve (lievissimo) parere positivo;

        L’ombra del vento di Zafón. Mi sono voluto tenere per ultimo proprio questo “mostro” della narrativa contemporanea perché meriterebbe un discorso a parte. Senza dilungarmi troppo posso affermare con certezza che è il libro più brutto che abbia mai letto e ha il vanto di avermi fatto ridisegnare la mia asticella per i libri brutti. Se prima ne avevo letto alcuni da una stella, L’ombra del vento me li ha fatti rivalutare portandoli a tre, per accomodarsi sul podio della stella solitaria.

Voglio concludere con i libri interrotti partendo da Cose preziose di King, fermo oltre le 400 pagine da oltre due anni; Tutte le fiabe dei fratelli Grimm e di Andersen, che riprendo ogni tanto (sì, mi piacciono le fiabe); Robinson Crusoe di Defoe, messo in pausa per iniziare non so che cosa; Il signore degli anelli di Tolkien, fermo al sesto capitolo del primo libro per leggere altro, poi visto azzerare i progressi dal Kindle non so per quale motivo.

Di questa breve lista intendo riprendere solo Robinson Crusoe che trovo ancora interessante e Il signore degli anelli che trovavo molto piacevole.

Ecco, dovevo scrivere una storia e me ne sono uscito con elenchi e intenzioni. Non è forse storia anche questa?

Tra l’altro sul post del blog avevo letto qualcosa sui saggi, fumetti, etichette. Leggo parecchi estratti degli e-book da Amazon giusto per selezionare la mia prossima preda. Ho letto gli ultimi numeri di Naruto giusto per sapere come va a finire. Leggo (quasi) tutte le etichette che mi capitano a tiro, soprattutto quelle dei prodotti sugli scaffali del supermercato. All’inizio lo facevo per pura curiosità, poi è arrivato l’olio di palma sul mercato (o forse c’è sempre stato e non lo sapevamo) e ho cominciato a trovarlo dappertutto, perfino nel pesto, quindi, per il semplice fatto di limitare il colesterolo ingerito, tendo a preferire i prodotti col burro (chi se ne frega, eh?).

Va bene, concludo, Word mi segna che ho scritto 962 parole e penso di aver detto tutto. Ho spolverato i miei scaffali. Grazie e alla prossima!

33 pensieri su “Kavvingrinus – Stefano Di Somma

  1. E che sorpresa! Ero appena loggato su wp e scendendo nella pagina ho visto l’immagine elaborata e mi sono detto “che meraviglia”, poi sono sceso ancora un po’ e ho visto il mio nome nel titolo del post. Caro Sandro, hai centrato nel segno; mi piacciono i colori e il modo leggero in cui si presenta, quasi come se fosse fatta di piume. Grazie!

  2. Davvero una bella foto, onirica ma non psichedelica. Sembra un piccolo gioiello, come un ricamo nell’argento e nell’avorio – e il tutto senza torcere un “capello” ad alcun elefante 😀

  3. Bellissima fotografia! Anche secondo me non è necessario concludere un libro, però mi dispiace che non abbia continuato la saga di Harry Potter D:

  4. scatto molto bello ed anche azzeccato… non principio e ne fine in questa continua ricerca.
    Tra i libri elencati mi ritrovo con la Cristie (letto tutto) e le favole dei fratelli Grimm molto amate
    anche in tarda età

  5. La tua capacità di scegliere e abbinare gli scatti è davvero straordinaria, concordo sul fatto che Il signore degli anelli vada letto (tutti i volumi) e direi anche visto 😉

    • 😉 Concordo pienamente! La trilogia cinematografica è molto aderente al testo (se si escludono alcuni passaggi difficilmente comprensibili, come la figura di Tom Bombadil)

      • Ora dico la mia opinione (non ti arrabbiare :P) per me è un personaggio che stava particolarmente simpatico a Tolkien e quindi lo infilava nei racconti 😉

      • In realtà la sua presenza è estremamente simbolica e traduce probabilmente una Persona particolare, presente nella creazione, legata alle acque, antico di giorni…

      • sicuramente….tu parli da esperto, io ho solo detto il mio pensiero da profana del tutto infondato 😛

      • 🙂 ma questo non è un problema. Diciamo che Tolkien ha moltissimi livelli di lettura… Ed io sono attratto soprattutto da quello profondissimo e simbolico…

  6. Una foto delicata, eterea, sofisticata, molto bella.
    Non conosco Stefano Di Somma, ma concordo su I promessi sposi, insopportabile, e su Zafon; unico libro letto L’ombra del vento, che stranamente, mi è piaciuto, ma se provasse a leggere Marina…l’ho concluso, concludendo definitivamente con Zafon.

  7. Particolare storia. Non conosco stefano ma mi sembra un ragazzo giovane e curioso… Oh ka ma hai la capacita di abbinare scatti che racchiudono tutta la storia e l’essenza del lettore…

  8. Bellissimo!
    Un’altra anima poliedrica e tu sei riuscito a metterla in evidenza, con una splendida presentazione e una foto magnifica!

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