Ali di Farfalla lancia alla conclusione del suo intervento una sfida: “quindi mi fermo qui … lasciando a te che leggi il “divertimento” di studiare un pò la mia personalità da questo racconto letterario”. Già per questo, io che pure mi diletto a farlo (e lo sapete, anche a causa del mio lavoro), mi asterrei, perché il condizionamento sarebbe troppo forte. E’ vero che Ali si rivolgeva al mio amico carissimo Avvocatolo, ma ciò nonostante io mi sento chiamato a fare un passo indietro, lasciando spazio solo all’astrazione e a due parole su questa lettrice interessante e variegata (alla quale invece con grande simpatia rigiro la frittata, cioè capire perché ho scelto questa astrazione 😉 Concordo con lei profondamente sul fatto che nella vita, spesso si attraversino periodi nei quali le letture si diversificano o perfino annullino. In certi momenti un libro dotato di un fascino estremo in un dato segmento della vicenda esistenziale, perde il suo fascino e diviene persino di difficile lettura. Altri libri invece sembrano accompagnarci sempre come amici fedeli. In realtà il problema, se mi è concesso, non sta fuori di noi, ma dentro. Non è il libro che è cambiato, ma noi che siamo mutati, per questo un volume può non più interessarci o restare del tutto secondario nel nostro panorama, dopo che magari per anni è stato invece rilevante e significativo. Ali ha una fortuna: può dire di un testo (che vedrete più giù) “è il mio libro”. Non tutti possono identificarsi con un testo. Quando ciò avviene (ed è un fenomeno piuttosto raro) il libro è divenuto qualcosa di interiore, una sorta di proiezione dei propri percorsi. E questa è una fortuna, poiché potrà essere sempre un rifugio, un luogo consolatorio nel quale svanire quando si attraversano le confusioni della storia. Che dire perciò? Riprendendo il discorso di Ali, voglio girarvi un augurio che formulerò così: che ciascuno trovi un libro che diventi “il mio libro”, perché avrà di sicuro un amico fedele… E adesso la fotografia (e come al solito vi aspettano anche i miei colleghi carissimi Ysi e Avvo). Ed un grazie ad Ali!
Mi ha incuriosita questa idea di scrivere la propria esperienza di lettura, perciò eccomi qua.
Mi ritengo un avida lettrice, anche se (come tutti, credo) vado a periodi: ci sono periodi in cui non riesci a togliermi dalla lettura del libro del momento nemmeno con la promessa di un immensa tavoletta di cioccolato fondente, ci sono periodi in cui inizio un libro e ci metto un eternità a finirlo perché vado avanti a spizzichi e bocconi.
Ma iniziamo per gradi. Credo di essere nata con la passione per la lettura. I maggiori ricordi di me bambina sono legati ai libri. Certo, ricordo con piacere anche i giochi che facevo con mio fratello (che a differenza mia non ama assolutamente leggere), ma soprattutto i miei ricordi sono legati ai libri.
Ricordo le giornate passate seduti sul divano con il mio povero nonno malato ad ascoltarlo leggere le favole. Io non sapevo ancora leggere, ma ricordo come fosse ora che gli chiedevo sempre di leggermi i libri di favole, e me li sono fatti leggere talmente tante volte che li conoscevo ormai a memoria, tant’è vero che mentre lui leggeva io seguivo con il mio ditino le parole sul libro, come se stessi seguendo la sua lettura, e non sbagliavo un colpo.
Ricordo le serate quando mio padre tornava a casa dal lavoro, e mentre la mamma preparava la cena lui mi leggeva sempre qualcosa. Ed io lo guardavo rapita mentre leggeva per me. Ho sempre guardato il mio papà con ammirazione. E la nostra casa è sempre stata piena di libri.
Ricordo la collezione di libri di favole della Disney che avevo in cameretta di cui ero gelosissima e che leggevo e rileggevo in continuazione (credo che siano ancora in qualche scatola in cantina a casa dei miei genitori … in un moto di nostalgia potrei andare a rispolverarli …)
Ricordo poi che crescendo, a scuola mi affascinava studiare il pensiero degli autori e le loro opere, appassionandomi ad alcuni e non sopportandone altri, ma comunque trovando sempre molto curioso approfondire l’argomento.
Poi crescendo ho iniziato a divorare libri sul serio.
Da ragazzina mi innamorai di libri come Piccole Donne e Piccole Donne Crescono, Cuore, Il Giardino Segreto, Il Mago di Oz e La Storia Infinita.
Da donna ho iniziato a spaziare molto. Qual è il mio genere? Non lo saprei dire. Anche qui, vado a periodi. Passo da periodi in cui mi dedico a storie di vita vissuta (nella maggior parte dei casi dure e strappalacrime) come Mai Senza mia Figlia o La Parrucchiera di Kabul, a periodi in cui sento la necessità di leggere storie frivole e divertenti come tutta la saga I Love Shopping o La Regina della Casa (che mi ha fatto scompisciare dal ridere). Molto dipende da quello che sto vivendo io in quel momento, se la mia testa è in grado di affrontare storie impegnate o meno.
Mi è piaciuto molto leggere il primo delle Cronache di Narnia (Il leone, la strega e l’armadio) ma non mi hanno entusiasmato i successivi. Lo stesso è successo ad esempio con il primo libro che ho letto di John Green, ovvero Per colpa delle Stelle che mi è piaciuto tantissimo mentre non mi ha entusiasmato gran che il secondo che ho letto, ovvero Città di Carta.
Condividendo la passione per la lettura con una delle mie più care amiche, spesso ci scambiamo consigli e libri. Uno dei libri consigliati da lei che mi è piaciuto di più è Eugénie Grandet di Honoré de Balzac mentre non sono nemmeno riuscita a finire Il Barone Rampante di Italo Calvino.
Ecco, mi permetto una leggera digressione sul non finire un libro. Per principio io se inizio un libro lo voglio assolutamente leggere fino in fondo, anche se non mi piace per niente. Ma in alcune occasioni (molto poche in realtà) non ce l’ho proprio fatta ed ho lasciato la lettura a metà perché veramente non potevo andare avanti. Prendiamo ad esempio Anna Karenina di Tolstoj: ho fatto una fatica impressionante a finirlo. E’ un tomo enorme, ma non è questo il problema. La storia sarebbe anche bella ed avvincente, ma come spesso succede agli autori russi, troppo descrittiva. Il caro Tolstoj per i miei gusti si è perso troppo nella descrizione di dettagli che rendono la lettura pesante e per niente fluida … ma nonostante questo per me era diventata una questione di principio finire questo libro, e l’ho finito. Già che sono in tema di autori russi, posso dire che l’esperienza di lettura di Delitto e Castigo mi ha convinta che Dostoevskij doveva averi seri problemi psichici.
Ho sempre letto con molto piacere le opere di Pirandello, la mia preferita Uno, Nessuno e Centomila ma anche La Giara e Sei Personaggi in Cerca d’autore (forse anche io al pari di Dostoevskij non sono proprio completamente a posto di testa).
Alcuni dei libri che mi sono piaciuti di più sono Orgoglio e Pregiudizio, Cime tempestose, The Help, La custode del miele e delle api. Altri, penso disponibili solo in lingua inglese sonoThe Various Flavours Of Coffee, Journey to the South: A Calabrian Homecoming, The Sound of Language.
Ma in assoluto il mio libro preferito, quello che sento mio, quello che mi rispecchia è Jane Eyre. I motivi sono veramente tanti. Credo sia un libro per niente scontato, pieno di colpi di scena e molto attuale anche se scritto a metà dell’800. Quello che mi piace particolarmente di questo libro è che parla di una donna vera, della storia di vita difficile di una donna che deve saper badare a se stessa e ci riesce. Sento mio questo libro e mi rispecchio in Jane perché viene dipinta come una persona molto umana. Una donna forte ma con le sue fragilità. Una donna sicura di se ma con i suoi dubbi. Una donna sognatrice ma razionale. Una donna che sa quello che vuole e lo ottiene. Una donna disposta a soffrire pur di non cedere a compromessi. Una donna che non si accontenta ma che cerca la felicità e la serenità. Una donna che crede nell’amore ma anche nel rispetto. Una donna che non si lascia calpestare ma che pretende di essere trattata come un essere umano, alla pari di chiunque altro. Una Donna … con la D maiuscola. Ecco … Jane Eyre è IL MIO romanzo … LA MIA storia preferita, quella storia dove trovo tanti spunti di riflessione e tanti aspetti di me nella protagonista … quella storia che leggo e rileggo sempre senza stancarmene mai e di cui guardo, se posso, tutte le rappresentazioni televisive che escono (per ora per me la più bella è quella della BBC) … il libro insostituibile, la storia eterna.
Potrei continuare a scrivere all’infinito ma ho già superato le 1.000 parole e vorrei evitare di annoiare troppo … quindi mi fermo qui … lasciando a te che leggi il “divertimento” di studiare un pò la mia personalità da questo racconto letterario.
Bellissimo percorso letterario, e soprattutto la scelta del “libro guida”, credere sempre in se stessi e in quello che si vuole fare, senza scendere a compromessi e senza permettere mai a nessuno di calpestarci, una filosofia di vita assolutamente condivisibile! Per la fotografia torno questa sera 😉 Un saluto a entrambi!
Date: Wed, 20 Apr 2016 21:52:57 +0000 To: silvia-1959@live.it
Ieri sera ho dimenticato la foto…..la vedo ora, un turbinio di vita! Lo scatto più adatto per chi non si arrende mai! 🙂
🙂
che bella!
mi ci ritrovo molto!
la foto mi ha atapultata letteralmente dentro al vortice! giorno tesorelloooooo!
🙂 buongiorno a te carissima 🙂
Prima di tutto, grazie per la foto scelta! Stupenda … un vortice di colori che si estende fino al cielo dove si intravede una luce viva ed intensa … rami colorati che si lasciano travolgere da quel vortice dandogli ancora più colore … mi piace molto, mi piace leggervi diversi messaggi. Grazie anche per la tua introduzione molto interessante e che condivido appieno, soprattutto nell’intensità di avere un proprio libro, ovvero un amico fedele dove rifugiarsi sempre. “Con grande simpatia rigiro la frittata, cioè capire perché ho scelto questa astrazione” … rigira la frittata, ora penso se cogliere o meno la sfida … una cosa però è certa, il “divertimento” lanciato nel cercare di cogliere la mia personalità era in parte indirizzato ad Avvo, certo, ma non completamente … mi incuriosisce sul serio sapere cosa emerge (se qualcosa emerge) dal mio racconto …
🙂 emerge più di quando vogliamo, ma la bellezza sta anche questo, nell’infittire il mistero con un’astrazione che va diritta all’inconscio (oggi mi sento molto psicoanalitico)…
ottimo il tuo augurio
🙂 in questo caso lo auguro esplicitamente anche a te, amico mio
Capisco la difficoltà di associare una foto ad un avatar.
🙂 è vero… ma quando si parla di letture… Non è poi così complesso…
Ecco, oggi freghi a tutti non spiegando la foto. Poi ti chiedi come mai anagrammi il tuo nome!
In effetti … anche io mi sono chiesta come mai non avesse spiegato la foto … così in mancanza di una spiegazione sua, mi sono data un interpretazione personale
Hai fatto bene, kolafs è una canaglia quando vuole!
Un elemento da studiare …..
Sí.
Il lato oscuro della bellezza…;-)
Finalmente dici che tu sei bello. Dici sempre che gli altri sono belli o speciali. Ora parli di te.
Mi viene il dubbio che la tua ricerca della luce e della bellezza sia una ricerca interiore.
Effettivamente è un, parafraso, “dubbio di Pulcinella”, me ne rendo conto, ma non l’avevo mai detto prima d’ora!
🙂 mio caro Ysi, c’è uno strano rapporto tra la ricerca esterna e quella interna… Più cerchi la bellezza, più ti accorgi che il punto di partenza è nel cuore. E più ti rendi conto che la bellezza è fuori, più capisci che in qualche modo essa è dentro. Ed infine è come se cogliessi che non c’è una bellezza tua o mia. Ma c’è una bellezza nostra, che nasce dall’irraggiare della verità presente nel cuore di ciascuno, che si fonde (non confondendosi) con quella dell’altro… (ok sono stato troppo filosofico…E tu comunque, in modo diversi hai sempre detto ciò che hai scritto prima…perchè Ysi e Kalosf hanno molto in comune, anche se Ysi è geniale e Kalosf solo un buon “distributore” di emozioni)
E come pretendi che ti possa rispondere con una chiusa come quella che hai scritto? 🙂
Mi piace la bellezza nostra, comune, che nasce e si sviluppa di cuore in cuore.
🙂
Ed in fondo, seguendo alcune teorie psicanalitiche è così che si dovrebbe lavorare 😉
🙂 sono un mistero.. Ogni tanto bisogna essere misteriosi…
Lo dici a me?
Lo so bene.
E lo sapeva anche Battiatoa all’epoca quando parlava di «sintomatici misteri»… 😉
Che bei colori! E quella forma… sembra quasi un cerchio magico!
In qualche modo lo è…C’è una certa magia in ciò che ci ha raccontato Ali…
Interessante la tua considerazione sul cambiamento, la condivido. Sul libro in cui identificarci ero convinta che tutti ne avessero uno!
No, in genere no… Al massimo possono esserci vari libri che in qualche modo rispondono all’esigenza, ma uno specifico difficilmente…
Io, il mio non l’ho ancora trovato. Ma alcuni scrittori, sì 🙂 mi identifico un po’ in loro – un po’ soltanto, il mio ego è ciccione 😛
Ma va bene anche quello, però capisci che è diverso… Un libro non è una storia, è uno specchio…
non so, è un argomento troppo complesso per darti una risposta certa, io un libro in cui mi identifico all’80 % ce l’ho
Bello!!!!
Bellissimo percorso di letture, hai ragione ognuno ha un libro in cui si identifica…. nel mio caso assomiglia parecchio alla mia vita… complimenti ad Ali e alle sue scelte,scatto veramente adatto a questo suo mondo letterario …
🙂 grazie Marina…
Che bello questo percorso! Nonostante sia distante anni luce dai libri che di solito “scelgo” io mi ha entusiasmato leggerlo… Anche la presentazione non è niente male!
Bello, mi piace! Bravi a tutte e due!!
🙂 grazie!!!
Come può una farfalla non appoggiare le sue ali su un fiore di cotanta meraviglia?
🙂
Ali devi aver colpito Kalosf davvero tanto. .. per indurlo ad una presentazione così corposa e profonda! Non che la cosa mi meravigli 😉 Kalosf sei il solito mito irraggiungibile! Concordo appieno col tuo discorso sui momenti interiori che annullano ciò che sta fuori tra le pagine dei nostri libri. Un abbraccio
Un abbraccio a te…grandissimo…
Avvo…..addirittura colpito Kalosf?! 😅 ….quale onore!! Un abbraccio ad entrambi (altrimenti poi diventi geloso)
🙂
Ehehehehe vedo che mi conosci bene 🙂
Anche a me piace il tuo augurio ma per ora ciò che ha scritto Alidifarfalla l’ho letto velocemente. Jane Eyre è sicuramente un bell’esempio di donna, piace molto anche a me, così come mi piace molto la tua foto Sandro.
Bel Kavvingrinus! 🙂
Grazie Lila…ali è stata ispiratrice 😉
Indubbiamente ha una bella personalità ed è bello incontrare persone così nella vita… 😉
No va beh…leggo solo ora questi commenti e vi abbraccio…un bell’abbraccio di quelli che stritolano 💖
Gli abbracci che stritolano mi piacciono davvero tanto! Grazie e un sorriso per te 🙂
Capisco benissimo questo trovare qualcosa con cui ci si identifica profondamente, una “proiezione dei propri percorsi”. In realtà credo che avvenga per molti di noi, anche se non sempre con un testo. Ma credo che lasciamo un pezzettino di noi in ogni cosa che amiamo, e ogni cosa che amiamo lascia in noi qualcosa di sé.
Su questo concordo pienamente