Chi l’avrebbe mai detto che la fioritura di un fiore fosse la fine del mondo?

Chi si immerge realmente nel mondo interiore di  Kalosf, sa che ci sono dei temi che tornano nei suoi scatti e nel suo percorso. Tra questi sicuramente quello del tempo, della vita e della morte, dell’amore. In fondo ogni percorso ha un sostrato che è sempre caratterizzato dal silenzio, dalla sospensione. Kalosf vive la sospensione continuamente. Vive in un mondo sospeso e ciò si traduce nel suo modo di costruire gli scatti, che per quanto colorati e spesso perfino eccessivi, traducono sempre una sorta di malinconia, di struggimento interiore. La sua maledizione e benedizione è la penetrazione dei sentimenti, la tempesta dei suoi percorsi interiori, il non concluso che è sempre nuova apertura verso ciò che non è conosciuto.

Questo modo di vedere il mondo trova nel prossimo mese un estremo collante in qualcosa che colpisce me, Sandro, profondamente e mi rimanda continuamente alla bellezza della poesia, quando essa si riduce. L’operazione di Kalosf non è infatti nell’aggiunta, ma nel depauperamento dello scatto. I filtri, i giochi, non arricchiscono la realtà, non la inventano, ma in qualche modo la rendono visibile, la impoveriscono degli elementi descrittivi, la riducono all’essenziale. In questo viaggio fotografico che è poi il mio viaggio personale di vita, un posto particolare merita l’esperienza poetica orientale, quella legata agli haiku, che rendono in qualche modo nuda la poesia.

Ad ogni haiku si collegherà perciò in modo manifesto o solo accennato uno scatto per camminare insieme attraverso il contrasto tra la realtà rappresentata e la sua nuda verità.  Anche questo aprile sarà dunque un viaggio nel silenzio e nella poesia, che dedico con tutto il cuore a quelle persone che attraverso molte vie (i loro blog, i multiblog, facebook ed a volte persino nei commenti) traducono le fotografie di Kalosf in parole. A loro, che di Kalosf leggono il sostrato poetico, va tutto il mio ringraziamento, perchè spesso proprio loro sanno che la fioritura di un fiore è la fine del mondo…

  

Il terzo post più commentato di Kalosf

…Anche il terzo post più commentato di sempre è profondamente in linea con la visione del blog e con il suo taglio che qualcuno ha definito una volta “spirituale” (definizione che trovo molto azzeccata, intendendo “spirituale” nel senso più ampio possibile, quasi coincidente con “esistenziale”).

Il tema di cui si tratta è quello dell’Astrazione, una modalità di attraversare la realtà che è propria di certi periodi di Kalosf, periodi nei quali egli cerca di soffermarsi su qualcosa che supera infinitamente l’immagine, la realtà ed il contenuto dell’uno e dell’altra.

Il post ha collezionato un numero di commenti inattesi (72), segno di un interesse per queste vie più sperimentali del blog, che proprio perché tali non sempre si presentano come immediate.

Comprendo che Kalosf non è spesso uno spazio semplice da comprendere, poichè se esso è nato come “luogo fotografico”, ha assunto nel tempo la dimensione di manifestazione di un senso. Le fotografie e gli scritti, tranne che in pochissimi casi, rappresentano perciò percorsi interiori (per quanto opinabili) che si manifestano come precario equilibrio tra immagine e parole. Ed in alcuni casi (come il presente) perfino oltre le immagini della realtà.

Per questa vostra pazienza, perciò, non posso che ringraziarvi. Perchè a volte ci vuole coraggio a seguire i percorsi fotografici di Kalosf e quelli mentali di Sandro. Ma voi di questa pazienza ne avete moltissima….

Ecco qui il post per chi volesse rileggerlo

Astr-azione