Con questo post concludo il discorso sulla carne, perchè entriamo nel vivo della festa cristiana nella quale la Corporeità diviene centrale, ossia il Natale. Voglio farlo con questo post, che mi ricorda la bellezza da un lato, ma anche la precarietà di ciò che sono. E l’immensa dignità della quale sono stato dotato (non rivestito, che riguarda l’esterno di me, ma dotato, dall’interno, come ciascuno). La bellezza è sempre, anche, fragilità. La bellezza è sempre anche spreco. Ma per questo essa è ancor più preziosa. La logica della carne è quello dello spreco. Perchè solo lo “spreco” può contemplare l’amore. Perchè solo l’amore può essere “senza misura”.
Un abbraccio a tutti voi e grazie, grazie per la pazienza con la quale avete seguito questo intenso discorso sulla carne e sulle sue implicazioni…e adesso prepariamoci ad entrare nel Natale…