La fotografia, la realtà ed il reticolo delle possibilità

Ho già trattato qualche tempo fa di questo tema, ma ci torno dopo una conversazione con un mio carissimo amico, che mi ha spinto a chiarire ancor meglio un punto collegato con il mio modo, a volte “paradossale”, di elaborare le foto. Modo comprensibile (in qualche misura) alla luce della mia visione della realtà.

In questi anni ho compreso che ciò che appare agli occhi dell’osservatore è solo una parte di quello che esiste. Ciò che si manifesta della realtà è, infatti,  solo ciò che è immediatamente conoscibile ai nostri sensi. Oltre quel che si presenta, resta una rete di possibilità che rende la realtà dinamica e non bloccata in una fissità. Tale reticolo è quello che sostiene ogni cosa, poiché è il luogo dal quale ogni cosa può partire e ripartire. Il luogo delle possibilità è quello stesso delle scelte e dunque della libertà. Mi sembra di comprendere come sia  la libertà che sostenendo il mondo, si manifesta poi nella realtà. Per libertà non intendo qui altro che la possibilità (anche solo incoativa) che qualcosa possa esistere piuttosto che non possa e non attribuisco a tale termine alcun significato morale (come non lo attribuisco all’assenso od al dissenso dinanzi alla scelta).  Penso perciò che la realtà sia nient’altro che l’apparenza, nel senso letterale di ciò che appare, di quanto invero la sostiene, ossia la rete di possibilità.

Ed è qui che ancora una volta torna la questione della fotografia. Lo scatto fotografico rappresenta  meramente la realtà, ma non può rappresentarne le infinite possibilità. Blocca staticamente il momento presente, ma non può esprimere il movimento interiore del mondo. Può denunciare il reale, ma non manifestarne la natura. La fotografia ha però una possibilità: l’editing. Nell’editing è infatti la possibilità che viene manifestata, ciò che un determinato oggetto (persona o cosa) potrebbe essere. Anzi più una fotografia sprofonda attraverso l’editing nella realtà rappresentata, più paradossalmente si avvicina al reticolo delle possibilità.

L’editing allora è in qualche modo lo strumento di espressione delle possibilità propria della materia di trasformarsi, perfino di spiritualizzarsi divenendo ciò che è nella sua profondità. E’ l’estetica come contemplazione noumenica, l’unica possibilità secondo Kant, di spingerci oltre il fenomeno.

E tutto ciò fino all’incomprensibilità che diviene esercizio massimo di libertà e manifestazione di abbandono dell’apparenza a favore della realtà propria delle cose.

 

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25 pensieri su “La fotografia, la realtà ed il reticolo delle possibilità

      • diciamo che tu hai una costante di pensiero che vedo in ogni tuo lavoro prevalere e rimanere come focus principale… io invece, tendo a essere più fatalista e, oltre la materia (Sentimenti a parte) credo non ci sia nulla di più… per questo io elevo i sentimenti come proprietà prettamente Umane e, da quanto ho potuto capire, tu, attraverso la luce indichi un oltre, infinito…
        🙂

      • C…zo se mi leggi 🙂 ho evitato la volgarità per le signore che mi leggono… In effetti è vero, io indico un oltre, che però non è fuori ma dentro. La luce è il mio strumento di dialogo, la forma attraverso la quale manifesto questo “oltre”. Pensavo la pensassimo diversamente sulle foto 🙂

  1. Sappiamo che l’iPhone può permetterci di editare come pensiamo che sia meglio una foto. Ora è ovvio che il modo migliore di addotare l’editing è personale, per cui interpretare la realtà come la vediamo con i nostri occhi è molteplice….”de gustibus non est disputandum”… Ovviamente bisogna usare qualche regola che aiuta il fotografo a comporre soprattutto con l’occhio questo scatto. Nel tuo caso, è evidente che la luce è il tuo principale contatto con il mondo reale e oserei dire quello mistico nella maggior parte dei casi. Il tuo scatto è come un messaggio…d’amore …di fede…di presente…di futuro….e anche quando tratti degli scatti di un rudere di una chiesa di qualche secolo fa …l’obiettivo è trovare oltre il confine della realtà la tua risposta….Trovo che sia bellissimo questo tuo modo di comunicare ed è per questo che apprezzo moltissimo le tue foto. Buonanotte Kalosf bisous

  2. Ti ho già manifestato la mia ammirazione per le tue foto, bene, posso racchiudere il perché in una frase. Il click parte dalla tua anima e il colore con cui bagni le immagini è la messa a fuoco del pensiero. A me arriva questo ….

  3. Ne abbiamo già parlato, guardo i tuoi lavori e cerco di comprenderli.
    Lo sai quanto “odio” i fotofonini e le trasformazioni a loro collegate, tipo “selfie” o immagini di cronaca usate dai mass-media solo per risparmiare.
    Abbiamo anche concordato sul fatto che il termine “fotografia” sia abusato e che non identifichi nulla, si dovrebbero coniare molti altri più termini.
    Ti aspetto sulla riva del fiume (frase sibillina ed enigmatica, che ti spiegherò a presto).
    Ciao
    Franco
    😉

  4. Eccomi, aspetto che quando avrai esplorato a fondo e vorrai iniziare una nuova era, proverai a fare delle fotografie “che dicono” senza elaborazioni. Questa è la mia grossa e ormai penso insuperabile difficoltà.
    Quindi aspetto.
    Ciao
    Franco.

  5. “E tutto ciò fino all’incomprensibilità che diviene esercizio massimo di libertà e manifestazione di abbandono dell’apparenza a favore della realtà propria delle cose.” Frase stupenda.

    La cosa fantastica della fotografia è che ognuno diventa proprietario di quell’attimo, quella frazione di vita può essere giostrato a nostro piacimento, continua così è sempre un piacere osservare i tuoi lavori.

  6. Purtroppo non ho fessbuc, cosa vuoi farci ognuno ha i suoi limiti.
    Mi preme rimarcare che se ho fatto qualche commento è per il solo fatto che mi smbra che tu faccia queste cose mettendoci passione e intelligenza.
    Per me questo è l’importante.

  7. interessante il ragionamento dell’editing come «realtà» più vera

    però io ritengo che comunque sia, a causa della natura sempre interpretativa con cui la mente «vive» l’immagine che «vede», un certo editing avvenga sempre e comunque, sia esso biologico, sia esso elettronico

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